Vigevano, importante centro industriale della Lombardia, è divenuta nel tempo una vera e propria perla della Lomellina.
La sua storia si intreccia con la sua nomea: la cittadina infatti è stata, ed è tuttora, uno dei principali centri di produzione di scarpe. E’ proprio qui che sorse, nel 1866, il primo calzaturificio a modello industriale, primo di una lunga serie che avrebbe reso il capoluogo lomellino la “capitale della scarpa”. E’ il Castello Sforzesco di Vigevano, che ospita il Museo internazionale della calzatura, a conservare le testimonianze di uno dei periodi cruciali della storia industriale italiana.
Industria, certo, ma non solo: a pochi km dalla città si estende il Parco naturale lombardo della Valle del Ticino, polmone verde della zona e oasi naturalistica.
La storia di Vigevano è un viaggio nel passato: durante il periodo visconteo-sforzesco il borgo raggiunse il suo periodo di massimo splendore, divenendo residenza ducale e crescendo ulteriormente nel XIV secolo, grazie alla politica illuminata dei Visconti e al miglioramento dell’urbanistica. Con Ludovico Il Moro la città divenne ancora più bella: la bonifica del territorio e l’ampliamento del castello, oltre alla costruzione della Loggia delle Dame e della Torre, contribuirono ad un nuovo splendore. Nel 1494 venne poi terminata la grandiosa Piazza Ducale, ad opera di Donato Bramante.
Dopo il periodo di rinnovamento urbanistico iniziò per Vigevano un’epoca buia: nel XVII secolo carestie, epidemie e assedi misero in ginocchio il territorio. Fu il dominio sabaudo durante il Regno di Sardegna (XVIII Sec.) a far rifiorire l’industria ed il commercio.
A metà del 1800 Vigevano e la Lomellina divennero definitivamente territorio della Provincia di Pavia, e un secolo dopo quasi 900 aziende calzaturiere arricchivano la città, insieme all’industria tessile.
Attualmente il settore calzaturiero è ancora presente e Vigevano rimane uno dei luoghi dedicati alle calzature nel Nord Italia, anche se in forma minore rispetto al passato. Le sue bellezze architettoniche ed artistiche la rendono, invece, una perla intramontabile della Lomellina.